Intorno agli anni Trenta del ‘900 nasce una corrente di pensiero: l’interazionismo simbolico.
L’espressione la si deve al sociologo statunitense Herbert Blumer (1900-1987) che ha definito con precisone gli assunti chiave della prospettiva interazionista in sociologia:
- gli esseri umani si comportano in base ai significati che le cose hanno per loro
- questi significati sono il frutto di un processo di interpretazione che si sviluppa nel corso dell’interazione tra le persone.
Pone l'accento sulla creazione dei significati nella vita e nelle azioni umane, sottolineando la natura pluralistica della società, il relativismo culturale e sociale delle norme e delle regole etiche e sociali e la visione del Sé come socialmente strutturato. La teoria si occupa soprattutto dell'interazione sociale che ha luogo nella vita quotidiana della gente e la si può ritenere una teoria microsociologica.
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