I miti sono narrazioni che esprimono in un linguaggio fantasioso e ricco di immagini e temi fondamentali, come l’origine del mondo, la nascita degli dei ed i rapporti degli uomini tra loro e con altri esseri viventi. Essi vengono definiti anche “racconti fondativi”; in molti casi servono a spiegare o giustificare una situazione presente cercandone le origini nel passato (con il nascente Impero Romano di Augusto si attribuì una fondazione nobile e leggendaria).
Ci sono delle differenze importanti tra la funzione che i miti svolgono nelle culture prive di scrittura ed il loro ruolo nelle società, che hanno elaborato un pensiero scientifico. In quest’ultime il mito non rappresenta più una spiegazione credibile del mondo, ma viene considerato favola o poesia.
Paragonando le culture tribali, in cui il sapere è tramandato oralmente, al mito, quest’ultimo ha funzioni sociali molto importanti: serve ad organizzare il tempo ed a definire il rapporto tra passato e presente.
Osservando le formule utilizzate nella scrittura dei racconti, si nota che tutti iniziano con:
“una volta”, “un tempo”, ecc. che sottolineano la distanza tra la realtà del presente ed un mondo in cui agiscono gli dei e gli eroi, assieme ai tre regni della natura, i quali sono quello vegetale, umano ed animale.
In base al testo appena citato, si ricorda una definizione dell’antropologo strutturalista Claude Levi-Strauss:
Levi-Strauss preferisce considerare il mito in sé stesso e porlo in relazione con altri miti allo scopo di individuare una sorta di grammatica sottesa ai racconti.
Levi-Strauss, dopo un’attenta analisi del mondo variopinto dei miti, comprese l’esistenza di mitemi, ovvero di nuclei narrativi ricorrenti in molti miti:
il bambino rapito dall’orco, la lotta vittoriosa, ecc.
Inoltre, individuò il modo in cui i nuclei narrativi si combinano fra loro nello sviluppo della storia:
possono contrapporsi, sparire, apparire; tutto ciò per regole di combinazione che richiamano quelle della grammatica o delle figure retoriche.
In conclusione, all’analisi di Levi-Strauss, portò alla luce le strutture del mito: non contenuti o funzioni, ma regole dii trasformazione e combinazione dei nuclei narrativi.
Per capire meglio riassumiamo schematicamente quello che è stato descritto:
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